L’ALTRA POMPEI – VITE COMUNI ALL’OMBRA DEL VESUVIO
La mostra “L’altra Pompei. Vite comuni all’ombra del Vesuvio”, in corso fino al 15 dicembre 2024, si addentra nelle vite quotidiane delle classi meno abbienti di Pompei.
La vita quotidiana della popolazione comune, composta da schiavi, liberti, artigiani e lavoratori di varia categoria, quella Pompei spesso silenziosa nelle fonti antiche, è in primo piano nella mostra “L’altra Pompei”.
Attraverso sette sezioni tematiche, la mostra presenta una visione inclusiva e autentica di una società antica spesso trascurata. Queste sezioni coprono aspetti vitali come l’infanzia, l’alimentazione, la famiglia servile, l’abbigliamento, il tempo libero, la mobilità, la conoscenza del mondo, il commercio, e la spiritualità e la morte, offrendo una panoramica completa della complessità e della ricchezza della vita quotidiana pompeiana.
Allestita nella “Palestra Grande” dell’area archeologica di Pompei, nel Parco è possibile vedere una piccola anticipazione: la ricostruzione di una branda, un letto della tipologia più semplice nota, trovata nella villa extraurbana di Civita Giuliana, nella “stanza degli schiavi”.
Il letto, composto da assi in legno e una rete di cordini e facilmente smontabile, è stato ricostruito con la tecnica dei calchi (vuoti nella cinerite lasciati da legno e tessuto vengono riempiti di gesso) ed è esposto, fino all’inaugurazione, sotto la scala (conservata come traccia nel muro) di una bottega su via dell’Abbondanza (regio I, insula 6, civico 12), a fianco della casa del Larario di Achille, dove si ipotizza fosse collocata un’officina ferraia con retrobottega e ambienti abitativi al primo piano.
Ogni sezione, delle sette allestite, offre un’immersione profonda in aspetti spesso trascurati della società antica.:
- Infanzia: Rivela le condizioni di vita dei bambini e la loro alta mortalità.
- Cibo e Nutrizione: Esamina le differenze sociali attraverso il regime alimentare.
- Familia Servile: Tratta la vita degli schiavi e della famiglia romana.
- Abbigliamento e Cura di Sé: Mostra la moda e i costumi delle classi più basse.
- Divertimento e Tempo Libero: Presenta le forme di intrattenimento popolari.
- Mobilità e Conoscenza del Mondo: Esplora i viaggi e le interazioni con culture straniere.
- Spiritualità e Morte: Affronta le credenze religiose e le pratiche funerarie.
“Quello che vediamo rispecchia le condizioni di vita dell’80% delle persone che vivevano a Pompei – spiega il direttore del Parco e curatore della mostra, Gabriel Zuchtriegel – mentre le case ad atrio che siamo abituati a considerare caratteristiche dell’architettura domestica romana, in realtà rappresentano una piccola minoranza. La mostra vuole raccontare questa ‘altra’ Pompei: la città dei ceti medio e basso, degli artigiani, dei negozianti, delle prostitute, dei liberti e degli schiavi. La gente comune che è rimasta nell’ombra dei grandi eventi della storia, ma la cui vita a Pompei può essere ricostruita in maniera unica. Quest’anno, la brandina, sotto la scala di una bottega pompeiana, è la nostra versione del presepe natalizio, di cui Papa Francesco dice che deve parlare alla vita: lo spazio degli ultimi dove la vita non è scontata ma un regalo prezioso.”
0 commenti