Nel XVIII secolo, operai alle dipendenze del re Carlo III di Spagna, allora responsabile di gran parte dell’Italia meridionale, scoprirono i resti di una magnifica villa, che si pensa sia appartenuta a Lucio Calpurnio Pisone Cesonino (noto come Pisone), ricco statista e suocero di Giulio Cesare. La lussuosa residenza aveva elaborati giardini circondati da camminamenti colonnati ed era ricca di splendidi mosaici, affreschi e sculture. E, in quella che sarebbe diventata una delle scoperte archeologiche più frustranti di sempre, gli operai trovarono anche circa 2.000 rotoli di papiro.
I rotoli rappresentano l’unica biblioteca intatta conosciuta del mondo classico, un tesoro di conoscenze antiche senza precedenti. La maggior parte dei testi classici che conosciamo oggi sono stati copiati, e quindi filtrati e distorti, da scribi nel corso dei secoli, ma queste opere provengono direttamente dalle mani degli stessi studiosi greci e romani. Tuttavia, l’enorme calore vulcanico e i gas sprigionati dal Vesuvio hanno carbonizzato le pergamene, rendendole nere e dure come grumi di carbone. Nel corso degli anni, i vari tentativi di aprire alcuni di essi hanno creato una confusione di fragili scaglie che hanno restituito solo brevi frammenti di testo. Centinaia di papiri furono quindi lasciati aperti, senza alcuna prospettiva realistica che il loro contenuto venisse mai rivelato. E probabilmente sarebbe rimasta tale se non fosse stato per un informatico americano di nome Brent Seales, direttore del Center for Visualization & Virtual Environments dell’Università del Kentucky.
Seales è convinto che riuscirà a captare il segnale disperatamente debole che sta cercando e, così facendo, a “leggere” la minuscola lettera greca. “Quando ho iniziato a pensarci, questa tecnologia non esisteva”, dice Seales. “Non credo che al momento ci sia un altro rivelatore al mondo in grado di effettuare questo tipo di misurazione”.Se funziona, l’immagine della singola lettera su questa briciola carbonizzata potrebbe aiutare a svelare i segreti dell’intera biblioteca.
0 commenti